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La Corona di Rose

Spettacoli

Brochure


Dramma popolare tratto dal racconto di Filippo Fratantoni
Storia d’amore fra realtà e fantasia nella Santo Stefano risorgimentale.



Alla festa del Letto Santo del 1849 Tano, originario di Piraino e molinaro a Santo Stefano, incontra Dia della contrada mistrettese di Romei e se ne innamora.
I due si sposano e hanno quattro maschi e una femmina, Nunziata, che nasce nella notte dei moti del maggio 1860, in concomitanza dell’arrivo di Garibaldi in Sicilia.
A sedici anni Nunziata s’innamora perdutamente, dopo averlo visto un giorno all’uscita dalla messa, di Antonio, un aitante giovane usciere di famiglia agiata.

L’amore di Nunziata viene ricambiato da Antonio ma osteggiato dalla madre di lei Dia e dalla madre di lui, La Napoletana.
Nunziata e Antonio vivono il loro amore “spirituale” in modo intenso ma non riusciranno mai ad avere alcun contatto verbale o fisico.
Un giorno Nunziata ha uno scontro accidentale con Andrea, il fratello più piccolo di Antonio, studente, un pò balbuziente, alquanto permaloso e facilmente irascibile, con il quale avrebbe voluto avere, invece, un rapporto d’amicizia.
Subito dopo anche i due fratelli vengono alle mani e Andrea involontariamente ferisce Antonio con un temperino.

Apparentemente la ferita è superficiale ma dopo quattro giorni Antonio muore.
Andrea viene arrestato per omicidio e rinchiuso a Castello Ursino, il carcere di Catania.
Infine, dopo la condanna a tre anni per omicidio volontario, viene trasferito al Forte di Gavi, in Piemonte dove muore di tubercolosi.
Nunziata non riesce a sopportare tanto dolore, entra nello sconforto più assoluto e, senza più alcun interesse per la vita, si lascia morire.
Viene seppellita nel nuovo cimitero dei colori con il vestito bianco della processione, l’anello nuziale della madre e una corona di rose.


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